“Il Chianti detiene il primato del vino più conosciuto al mondo, più ancora dello Champagne e del Bordeaux” scrive Burton Anderson, celebre giornalista ed enologo americano.

Il termine “Chianti” compare per la prima volta in una pergamena del 790 d.C., mentre i primi documenti in cui si fa riferimento alla vinificazione in Chianti sono del 913 d.C. e sono stati rinvenuti nella chiesa di Santa Cristina a Lucignano.
Ma il Chianti non è sempre stato come lo conosciamo.
Nel 1398 il Chianti era un vino bianco di scarsa qualità. Solo più tardi, nel 1427, il vino Chianti diventa rosso e la qualità viene migliorata al punto che viene scelto anche dai Papi.
Il 24 settembre 1716 a Firenze il Granduca Cosimo III de’ Medici emanò un bando nel quale venivano specificati, per la prima volta, i confini delle zone entro le quali potevano essere prodotti i vini Chianti: Pomino, Carmignano, e Val d’Arno di Sopra; si costituiva così una sorta di indicazione specifica delle zone di produzione dei vini.
Ma a cosa ha dovuto veramente la sua fortuna attraverso i secoli questo vino? La risposta è più semplice di quanto si crede! Alla vocazione del territorio; all’ottima qualità dei terreni, diversi da luogo a luogo, ma sempre “atti”; al clima, con nette escursioni termiche, dal fresco della notte al caldo del giorno; alla presenza pressoché continua del vento; e, infine, soprattutto, alla qualità degli uomini dediti alla coltivazione viticola da sempre, alla vinificazione e alla vendita.
Adesso non ci resta che degustare un ottimo calice di Chianti!